L’andamento del mercato immobiliare. La congiuntura immobiliare nel primo semestre 2024
a cura di Nomisma
La congiuntura immobiliare nel primo semestre 2024
Nel primo semestre del 2024 il mercato residenziale italiano sembra avere attenuato la tendenza alla flessione registrata fin dall’inizio del 2023.
Il risultato del secondo trimestre dell’anno, infatti, con un leggero incremento tendenziale (+1,2%), migliorativo rispetto a quello del primo trimestre (-7,2%), ha contribuito a contenere il risultato negativo semestrale a -2,8%.
Si ricorda come, a consuntivo 2023, il volume complessivo delle compravendite fosse diminuito del -9,7%, a valle di un anno, il 2022, che, con oltre 785 mila compravendite, aveva registrato il picco massimo degli ultimi 15 anni, con una variazione positiva del 4,7% sul 2021.
Con riferimento alle due principali città italiane, il secondo trimestre 2024 ha assistito a performance opposte, con una conferma del calo delle transazioni residenziali a Milano (-7,3%) e, per contro, un incremento a Roma (+3,4%).
Negli ultimi due anni, il progressivo aumento dei tassi di interesse - conseguente alla politica monetaria restrittiva messa in atto dalla Banca Centrale Europea per contenere il tasso di inflazione – ha pesantemente impattato sul mercato dei mutui causando una contrazione del numero delle compravendite residenziali.
Sul tema della stretta creditizia, tuttavia, l’autorità monetaria europea sta lentamente virandoverso una politica meno restrittiva, pur in un contesto di grande cautela. A inizio giugno la BCE aveva rivisto al ribasso di 25 punti base i tassi di riferimento dell’Eurozona, per la prima volta dopo nove mesi.
Nella recente seduta del 12 settembre, per contro, la Banca ha ridotto di 25 punti base il tasso di interesse sui depositi, sulla base della valutazione aggiornata delle prospettive di inflazione, anticipando, peraltro, di pochi giorni il taglio di 50 punti base applicato dalla statunitense Federal Reserve.
La riduzione dei tassi europei dovrebbe stimolare le transazioni sul mercato residenziale.
Spostando lo sguardo alla scala territoriale, nel secondo trimestre, il risultato positivo degli scambi a livello nazionale (+1,2%) è stato confermato in tutte le aree geografiche del Paese (vedi tavola 1 del pdf consultabile nella sezione “Ulteriori Approfondimenti”).
A margine, si segnala la performance del comparto non residenziale nel secondo trimestre dell’anno, che, a livello nazionale, ha assistito allo scambio di oltre 61 mila immobili.
Nel primo semestre del 2024 il mercato residenziale italiano sembra avere attenuato la tendenza alla flessione registrata fin dall’inizio del 2023.
Il risultato del secondo trimestre dell’anno, infatti, con un leggero incremento tendenziale (+1,2%), migliorativo rispetto a quello del primo trimestre (-7,2%), ha contribuito a contenere il risultato negativo semestrale a -2,8%.
Si ricorda come, a consuntivo 2023, il volume complessivo delle compravendite fosse diminuito del -9,7%, a valle di un anno, il 2022, che, con oltre 785 mila compravendite, aveva registrato il picco massimo degli ultimi 15 anni, con una variazione positiva del 4,7% sul 2021.
Con riferimento alle due principali città italiane, il secondo trimestre 2024 ha assistito a performance opposte, con una conferma del calo delle transazioni residenziali a Milano (-7,3%) e, per contro, un incremento a Roma (+3,4%).
Negli ultimi due anni, il progressivo aumento dei tassi di interesse - conseguente alla politica monetaria restrittiva messa in atto dalla Banca Centrale Europea per contenere il tasso di inflazione – ha pesantemente impattato sul mercato dei mutui causando una contrazione del numero delle compravendite residenziali.
Sul tema della stretta creditizia, tuttavia, l’autorità monetaria europea sta lentamente virandoverso una politica meno restrittiva, pur in un contesto di grande cautela. A inizio giugno la BCE aveva rivisto al ribasso di 25 punti base i tassi di riferimento dell’Eurozona, per la prima volta dopo nove mesi.
Nella recente seduta del 12 settembre, per contro, la Banca ha ridotto di 25 punti base il tasso di interesse sui depositi, sulla base della valutazione aggiornata delle prospettive di inflazione, anticipando, peraltro, di pochi giorni il taglio di 50 punti base applicato dalla statunitense Federal Reserve.
La riduzione dei tassi europei dovrebbe stimolare le transazioni sul mercato residenziale.
Spostando lo sguardo alla scala territoriale, nel secondo trimestre, il risultato positivo degli scambi a livello nazionale (+1,2%) è stato confermato in tutte le aree geografiche del Paese (vedi tavola 1 del pdf consultabile nella sezione “Ulteriori Approfondimenti”).
A margine, si segnala la performance del comparto non residenziale nel secondo trimestre dell’anno, che, a livello nazionale, ha assistito allo scambio di oltre 61 mila immobili.
Per maggiori dettagli, consulta l'analisi completa dedicata a “L’andamento mercato Immobiliare. La congiuntura immobiliare nel primo semestre 2024”, disponibile nella sezione “Ulteriori approfondimenti”.
Dati ed elaborazioni Nomisma su fonti varie – ottobre 2024.