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27 maggio 2024

Real Estate Monitor

Il mercato degli investitori professionali (Corporate).

a cura di Nomisma 
La difficile congiuntura economica europea e il rialzo dei tassi di interesse iniziato nel 2022 hanno contribuito ad un forte rallentamento del mercato immobiliare Corporate. I circa 160 miliardi di euro investiti a livello continentale rappresentano un calo del 46,8% rispetto al 2022, che ha riguardato quasi tutti i Paesi senza particolari eccezioni.

La situazione italiana risulta altrettanto problematica, con soli 6,3 miliardi di euro investiti al termine del 2023 (fig. 1). Nonostante un repricing più significativo rispetto alla rigidità registrata nel mercato al dettaglio e ad un aumento dei canoni favorito dall’inflazione, il mercato italiano si colloca ampiamente al di sotto dei 10 miliardi medi raggiunti negli ultimi sei anni.

Gli operatori stranieri, come osservato anche a livello europeo, continuano a risultare attendisti, pur avendo comunque generato il 63% del totale degli investimenti.

Per quanto riguarda l’asset allocation tipologica, al termine del 2023 il mercato della logistica ha fatto segnare i volumi di investimento più elevato, con oltre 1,6 miliardi di euro, pari al 26% del totale annuale (fig. 2).


I mercati italiani

Focus – Il mercato Corporate di Milano

Al termine del 2023, il volume totale degli investimenti nel mercato milanese ha raggiunto circa 1,9 miliardi di euro, in calo di oltre il 60% rispetto al 2022, quando si attestava di poco sopra i 5 miliardi di euro.

Come osservato nei principali mercati europei, gli investitori, soprattutto stranieri, hanno preferito adottare una strategia di attesa in vista di un repricing.

Il mercato degli uffici rappresenta circa il 40% del totale investito (pari a circa 750 milioni di euro) mentre il resto degli investimenti è confluito verso altri asset class tra cui spicca il 30% del residenziale  (rappresentato soprattutto da grandi sviluppi), il 12% del commerciale e il 10% del ricettivo.

Le location centrali hanno mostrato una maggiore capacità di tenuta rispetto alle zone periferiche, per effetto della presenza di tenant (inquilini) in grado di assorbire eventuali aumenti dei canoni, limitando così gli effetti sui valori.

Nelle zone periferiche, invece, i conduttori hanno mostrato minore capacità di mantenere gli spazi, con conseguenze pressoché immediate su yield medi lordi.


Per maggiori dettagli, consulta l'analisi completa dedicata a “L’andamento Mercato Immobiliare. La Congiuntura di inizio 2024”, disponibile nella sezione “Ulteriori approfondimenti”.  
Dati ed elaborazioni Nomisma su fonti varie – aprile 2024.