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2 ottobre 2023

Real Estate Monitor

Mercato immobiliare e finanza: il mercato Corporate e i fondi immobiliari

a cura di Nomisma 
Il mercato Corporate
 

Il mercato Corporate italiano è stato interessato da una riduzione trasversale di tutte le principali asset class nel corso del primo trimestre del 2023, analogamente a quanto osservato nei mercati europei.
Gli 889 milioni di euro investiti nel periodo rappresentano infatti un calo del 74% rispetto allo stesso periodo del 2022 (fig. 1).
Figura 1. Italia – Volume degli investimenti immobiliari Corporate
Nonostante i segnali di miglioramento osservati negli ultimi mesi con riferimento alla dinamica inflattiva, permane una situazione di incertezza e attendismo principalmente legata alle prospettive di ulteriore aumento dei tassi di interesse bancari.
Nelle previsioni formulate da Nomisma, la debolezza del quadro congiunturale favorirà una contrazione del mercato Corporate, che quest’anno si attesterà a circa 6,5 miliardi di euro, per poi risalire nel 2024 (9,3 miliardi) e nel 2025 (10,2 miliardi), mantenendosi comunque al di sotto dei valori registrati nel 2019.
 Il rallentamento degli investimenti del primo trimestre del 2023 ha spinto al ribasso anche la quota italiana sul totale europeo, scesa nuovamente al 2,6%, mentre l’attendismo degli investitori stranieri ha favorito una ricomposizione delle provenienze, con la componente nazionale risalita al 62% del totale investito.
La fase di riassetto ha modificato anche l’asset allocation tipologica nel corso della prima parte del 2023, con una riduzione della componete direzionale, crollata al 13,8% del totale degli investimenti.
 
I fondi immobiliari

Nel panorama dell’industria immobiliare nazionale, il settore dei fondi immobiliari è certamente quello maggiormente consolidato, con 771 iniziative attive, di cui 9 retail e 762 riservate al termine del 2022.
La crescita ha continuato a riguardare solamente il segmento dei fondi riservati, passati dai 704 del 2021 ai 762 di fine 2022, con un incremento di 58 iniziative.
I fondi retail, al contrario, si riducono, anche se le ultime fasi di liquidazione stentano a concludersi entro i tempi ipotizzati.
Il numero delle SGR che operano nel settore immobiliare, ossia con almeno un fondo immobiliare attivo, si è stabilizzato a 45 rispetto alle 47 iniziative del 2021 e non si intravedono, nel breve termine, operazioni di acquisizione o fusione analoghe a quelle degli ultimi anni (tav. 1).
Tavola 1. Fondi immobiliari e SGR operativi in Italia al 31 dicembre e variazioni % 2022/2021
L’aumento del numero dei fondi ha trainato anche la crescita degli attivi, che hanno raggiunto quota 114,5 miliardi di euro con un balzo in avanti del 7,8% tra il 2021 e il 2022.
L’aumento degli attivi ha riguardato alcune SGR in particolare, tra cui Coima SGR, seguita da Generali Immobiliare SGR e IDeA Fimit SGR. Queste tre società si collocano tra le prime cinque attive sul mercato e, unitamente a Kryalos SGR e InvestiRE SGR hanno raggiunto un AUM pari a 61 miliardi di euro.
Ad aprile 2023 la Banca d’Italia ha diffuso i dati relativi alla provenienza degli investitori dei fondi immobiliari, rappresentata per il 53,5% da operatori dell’Eurozona e, a seguire, per il 36,2% da soggetti qualificati italiani.
Per maggiori dettagli, consulta l'analisi completa dedicata a “Mercato immobiliare e finanza: il mercato Corporate e i fondi immobiliari”, disponibile nella sezione “Ulteriori approfondimenti”. 
Dati ed elaborazioni Nomisma su fonti varie – luglio 2023.