Il mercato immobiliare in Italia: la congiuntura di inizio 2023
Il mercato immobiliare in Italia: La congiuntura di inizio 2023
Nel 2023 l’economia italiana sembra aver scongiurato lo spettro della recessione, se si eccettua un primo trimestre in cui sono proseguite le difficoltà già presenti sul finire dello scorso anno.
Tuttavia, l’impennata dell’inflazione che ha caratterizzato il 2022 non accenna a diminuire d’intensità nella sua componente di fondo, riducendo il potere di acquisto delle famiglie e spingendo le istituzioni finanziarie europee a proseguire nella politica restrittiva di innalzamento dei tassi di interesse.
Tali condizioni macroeconomiche hanno iniziato a ripercuotersi sul mercato immobiliare, in termini di raffreddamento della domanda, restrizione degli standard creditizi e calo dei valori reali dei prezzi medi, pur continuando i prezzi nominali in un modesto percorso di crescita.
Mercato residenziale
Il settore immobiliare residenziale italiano esce da un biennio eccezionale, con un volume di compravendite che ha superato le più ottimistiche previsioni (fig. 1).
Dopo l’impennata del 2021, che ha messo a segno un incremento annuo del 34,1%, il consuntivo 2022, infatti, ha raggiunto oltre 784 mila transazioni (+4,7% annuo), riportando il migliore risultato dal 2008 ad oggi.
A consuntivo 2022, gli immobili d’impresa hanno registrato un incremento delle transazioni, leggermente più marcato per il settore direzionale, rispetto a quello commerciale.
Dal punto di vista degli scambi, infatti, come per gli immobili residenziali, anche gli immobili direzionali e commerciali fanno segnare una crescita annua con un +7,4% per gli uffici e un +4,7% per i negozi.
Previsioni
La politica monetaria restrittiva della BCE, finalizzata a ricondurre i livelli dell’inflazione al tasso obiettivo del 2%, ha provocato una stretta del mercato del credito, sia sul fronte dell’offerta che della domanda.
Nel corso del 2022 le erogazioni di mutui alle famiglie per l’acquisto di abitazioni hanno subito una contrazione addebitabile principalmente alla forte riduzione della componente di surroghe/sostituzioni, scesa al 3,9% dal 12,3% del 2021.
In questo scenario si prospetta, pertanto, una contrazione delle transazioni sul mercato residenziale attese al di sotto della soglia delle 670 mila compravendite per tutto il triennio di previsione.
Dopo una più significativa flessione nel 2023, le previsioni per il 2024 e il 2025 sono di sostanziale stabilità (tav. 1).
(Corporate)
Malgrado i volumi investiti nell’ultimo trimestre dell’anno abbiano registrato risultati inferiori al 50% tendenziale, a consuntivo d’anno 2022 il settore Corporate ha registrato 11,7 miliardi di euro, con una crescita del 24,4% annua. Il rallentamento tuttora in atto è legato alla frenata dell’economia globale, con ovvie ricadute su quella italiana.
La componente più rilevante del mercato continua ad essere quella degli investitori stranieri, a cui nel 2022 va ricondotto il 69% della movimentazione complessiva.
Per maggiori dettagli, consulta l'analisi completa dedicata a “Il mercato immobiliare in Italia - La congiuntura di inizio 2023”, disponibile nella sezione “Ulteriori approfondimenti”.
Dati ed elaborazioni Nomisma su fonti varie, aprile 2023.