Il mercato immobiliare in Italia: congiuntura e previsioni
a cura di Nomisma
Congiuntura e previsioni
Il progressivo deterioramento dello scenario macroeconomico ha inevitabilmente indebolito l’andamento rialzista che da oltre un anno e mezzo caratterizza il mercato immobiliare italiano. L’impennata inflativa ha causato una diminuzione del potere di acquisto e di investimento e il conseguente rialzo dei tassi. Rispetto a qualche mese fa, dunque, il mercato immobiliare diventerà meno accessibile, in fatto di credito.
L’outlook relativo al breve-medio termine stima un’inversione del ciclo espansivo delle compravendite residenziali già nella seconda metà del 2022, senza tuttavia precludere una chiusura d’anno positiva (+2,5%), grazie a una performance molto superiore alle attese (+10,1%) nella prima parte dell’anno.
Nel primo semestre 2022 i prezzi residenziali sono cresciuti, si è attutita invece la crescita nella seconda parte dell’anno (+0,6%). Il 2022 si chiude comunque con un tasso di crescita di +2,7%. Tra le grandi città monitorate, Torino, Milano e Firenze presentano i risultati annuali più performanti, intorno al 5%.
Il progressivo deterioramento dello scenario macroeconomico ha inevitabilmente indebolito l’andamento rialzista che da oltre un anno e mezzo caratterizza il mercato immobiliare italiano. L’impennata inflativa ha causato una diminuzione del potere di acquisto e di investimento e il conseguente rialzo dei tassi. Rispetto a qualche mese fa, dunque, il mercato immobiliare diventerà meno accessibile, in fatto di credito.
L’outlook relativo al breve-medio termine stima un’inversione del ciclo espansivo delle compravendite residenziali già nella seconda metà del 2022, senza tuttavia precludere una chiusura d’anno positiva (+2,5%), grazie a una performance molto superiore alle attese (+10,1%) nella prima parte dell’anno.
Nel primo semestre 2022 i prezzi residenziali sono cresciuti, si è attutita invece la crescita nella seconda parte dell’anno (+0,6%). Il 2022 si chiude comunque con un tasso di crescita di +2,7%. Tra le grandi città monitorate, Torino, Milano e Firenze presentano i risultati annuali più performanti, intorno al 5%.
Previsioni
Per quanto riguarda il credito, la diminuzione prospettata nella seconda metà del 2022 dovrebbe essere compensata dalla crescita acquisita nella prima parte, confermando gli elevati livelli di credito erogati nel 2021, oltre 53 miliardi di euro (tav. 1).
Per quanto riguarda il credito, la diminuzione prospettata nella seconda metà del 2022 dovrebbe essere compensata dalla crescita acquisita nella prima parte, confermando gli elevati livelli di credito erogati nel 2021, oltre 53 miliardi di euro (tav. 1).

La fase recessiva delle erogazioni di nuovi mutui dovrebbe interessare tutto il 2023 e parte del 2024, per tornare ad una modesta crescita nel 2025.
Data l’importanza che il mercato del credito riveste nel settore residenziale - la quota di compravendite assistite da mutuo è infatti pari a circa la metà dei contratti stipulati annualmente in Italia - è inevitabile che queste dinamiche impattino fortemente anche sui volumi di attività del mercato residenziale, con la previsione di una contrazione del numero di transazioni.
Tale contrazione dovrebbe ripercuotersi sulla dinamica dei prezzi immobiliari, sgonfiando i tassi di crescita positivi che si erano registrati nelle ultime rilevazioni.
Data l’importanza che il mercato del credito riveste nel settore residenziale - la quota di compravendite assistite da mutuo è infatti pari a circa la metà dei contratti stipulati annualmente in Italia - è inevitabile che queste dinamiche impattino fortemente anche sui volumi di attività del mercato residenziale, con la previsione di una contrazione del numero di transazioni.
Tale contrazione dovrebbe ripercuotersi sulla dinamica dei prezzi immobiliari, sgonfiando i tassi di crescita positivi che si erano registrati nelle ultime rilevazioni.

Le timide previsioni al rialzo dei prezzi medi residenziali per il 2023 (tav. 2) sintetizzano tuttavia andamenti molto eterogenei nei diversi mercati: dalla previsione del +2,6% di Milano e del +2,5% di Firenze, fino al -1,8% di Venezia e al -0,7% di Genova (tav. 3).
Al termine del triennio di previsione, le città di Venezia, Bari, Napoli e Genova dovrebbero presentare valori dei prezzi inferiori a quelli registrati nel 2022, mentre sul fronte opposto, Milano, Firenze e Torino registreranno gli incrementi maggiori, intorno ai 6 punti percentuali rispetto al 2022.
Milano, in particolare, unica nel panorama nazionale, mostra incrementi annui pari a +3,1% per gli uffici e +3,9% per i negozi (tav. 3).
Per maggiori dettagli, consulta l'analisi completa dedicata a “Il mercato immobiliare in Italia: congiuntura e previsione”, disponibile nella sezione “Ulteriori approfondimenti”.
Dati ed elaborazioni Nomisma su fonti varie – gennaio 2023.
Dati ed elaborazioni Nomisma su fonti varie – gennaio 2023.