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19 maggio 2022

Real Estate Monitor

La congiuntura di inizio 2022

a cura di Nomisma 

Il mercato immobiliare italiano si trova ad affrontare le conseguenze delle drammatiche vicende belliche tra Russia e Ucraina.

Mercato residenziale

Il 2021 si è chiuso con un’impennata del 34% rispetto al 2020 con un numero di transazioni di grand lunga superiore rispetto al 2019.

Le ragioni stanno nella fiducia delle famiglie salita a livelli record, che ha spinto molti a migliorare la propria condizioni abitativa, e nella quantità di credito messa a disposizione dagli istituti bancari.

La forte pressione della domanda ha avuto riflessi sui valori, tornati a crescere dopo la flessione causata dall’emergenza pandemica.

Mercato non residenziale

Nonostante la performance molto positiva delle compravendite del settore (+30,2% gli uffici e +36,9% i negozi), gli immobili di impresa scontano un ritardo nella fase di inversione del ciclo dei prezzi, con una flessione media registrata nelle grandi città maggiore rispetto a quella delle città intermedie.

Previsioni

La crisi geopolitica contribuirà a raffreddare la fiducia di famiglie e imprese.
Parallelamente ci si attende che il sistema bancario possa attuare politiche di irrigidimento dei criteri di erogazione del credito. Ci si attende quindi:

  • una contrazione delle transazioni sul mercato residenziale (con un 2022 a -7% vs 2021 e -6,3% nel 2023), per poi riprendere il percorso di crescita nel 2024
  • aggiustamento delle previsioni dei prezzi medi delle abitazioni, che pur mantenendo una dinamica espansiva, evidenziano un incremento inferiore all’evoluzione attesa, con situazioni anche molto diverse a livello di singole città

  • lievi riduzioni dei prezzi medi nel comparto degli immobili d’impresa, sebbene a fronte di alcune eccezioni
  • riduzione dei prezzi del segmento commerciale per la maggior parte dei 13 mercati principali, con le sole eccezioni di Milano e Roma.

Mercato degli investitori professionali (Corporate)

La crescita del 6,3% registrata nel corso del 2021 non è stata così intensa come quella registrata nel resto d’Europa.
Gli investitori stranieri si sono confermati protagonisti della quota più rilevante del mercato (75%), permettendo un ritorno al segno + per il saldo dei flussi netti di investimento e consolidando la presenza di società immobiliari e dei Real Estate Investment Trust (REIT).
Si osservano nuove tendenze in termini di asset allocation:

  • crescita esponenziale della logistica e in particolare di spazi di stoccaggio e smistamento, legati all’espansione dell’e-commerce
  • attendismo degli investitori verso il settore alberghiero, in attesa della ripresa dei flussi turistici
  • nel mercato retail, interesse elevato per i negozi high street, mentre i centri commerciali hanno risentito della pandemia.
Milano si conferma catalizzatore di investitori con un peso del 44% sull’interno ammontare investito a livello nazionale, mentre Roma si assesta solo al 9% soprattutto per mancanza di un’offerta adeguata.

Per maggiori dettagli, consulti l’analisi completa dedicata al "La congiuntura di inizio 2022", disponibile nella sezione Ulteriori approfondimenti.

Dati Nomisma  – Aprile 2022


Ulteriori approfondimenti

Real Estate Monitor - La congiuntura di inizio 2022