La finanza immobiliare e la crisi Covid
a cura di Nomisma
L'impatto sul mercato residenziale e sulle famiglie
L’indagine Nomisma sulle famiglie 2021 mostra come la debolezza del contesto macroeconomico e la fragilità reddituale prospettica di molte famiglie, dovute alla crisi Covid -19, non abbiano costituito un deterrente per le pulsioni proprietarie delle famiglie italiane e le legittime ambizioni di miglioramento abitativo (famiglie che esprimono intenzione di acquisto nei successivi 12 mesi: +33,4% vs 2020).
La pandemia ha operato una sorta di transizione dal concetto di “casa” a quello di “abitare”, con una serie di effetti che si possono riassumere nella ricerca di nuovi spazi in seguito all’isolamento forzato, di nuove modalità di lavoro come lo smartworking, di nuovi modelli di vita e in una maggiore attenzione all’ambiente.
Resta fondamentale per dare praticabilità a questo impulso all’acquisto la possibilità di accesso al mutuo, che presenta condizioni ancora favorevoli. Nel 2020 il finanziamento complessivamente erogato alle famiglie per l’acquisto di abitazione è infatti cresciuto del 5,2%, con maggior concentrazione nelle regioni di Nord e Centro Italia.
Anche il mercato delle ristrutturazioni edilizie si è dimostrato molto attivo, subordinato a finanziamenti per circa il 28% delle operazioni, con alto potenziale di sviluppo. Sono 7,9 milioni le famiglie che si dichiarano interessate alla realizzazione di interventi nell’abitazione principale nei prossimi 12 mesi.
La pandemia ha operato una sorta di transizione dal concetto di “casa” a quello di “abitare”, con una serie di effetti che si possono riassumere nella ricerca di nuovi spazi in seguito all’isolamento forzato, di nuove modalità di lavoro come lo smartworking, di nuovi modelli di vita e in una maggiore attenzione all’ambiente.
Resta fondamentale per dare praticabilità a questo impulso all’acquisto la possibilità di accesso al mutuo, che presenta condizioni ancora favorevoli. Nel 2020 il finanziamento complessivamente erogato alle famiglie per l’acquisto di abitazione è infatti cresciuto del 5,2%, con maggior concentrazione nelle regioni di Nord e Centro Italia.
Anche il mercato delle ristrutturazioni edilizie si è dimostrato molto attivo, subordinato a finanziamenti per circa il 28% delle operazioni, con alto potenziale di sviluppo. Sono 7,9 milioni le famiglie che si dichiarano interessate alla realizzazione di interventi nell’abitazione principale nei prossimi 12 mesi.
Il mercato Corporate
Nel corso dell’ultimo trimestre del 2020, i volumi di investimento del mercato Corporate in Italia (2,9 miliardi di euro) hanno recuperato in parte quanto perso nel corso della prima parte dell’anno. Nonostante il rimbalzo finale, dovuto all’attivismo degli operatori domestici che ha in parte ovviato alla maggior cautela di quelli stranieri, la flessione registrata nell’anno rispetto ai volumi record del 2019 (12,3 miliardi di euro) è pari al 28,4%.
Nel prossimo triennio si prospetta una lenta risalita degli investimenti, che dovrebbe consentire di avvicinarsi ai livelli pre-pandemia tra il 2023 e il 2024.
Prevale il settore degli uffici (38%), seguito da logistica (18%) e immobili commerciali (13%). Rilevante si conferma il peso degli asset alternativi (32%), specie RSA e settore residenziale.
Prevale il settore degli uffici (38%), seguito da logistica (18%) e immobili commerciali (13%). Rilevante si conferma il peso degli asset alternativi (32%), specie RSA e settore residenziale.
Per maggiori dettagli, consulta l'analisi completa dedicata a “La finanza immobiliare e la crisi Covid”, disponibile nella sezione Ulteriori approfondimenti.
Dati ed elaborazioni Nomisma su fonti varie – Luglio 2021
Dati ed elaborazioni Nomisma su fonti varie – Luglio 2021