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14 maggio 2021

Real Estate Monitor

La congiuntura di inizio 2021

a cura di Nomisma 

I pesanti effetti della pandemia si sono solo in parte riflessi sulla congiuntura immobiliare

Mercato residenziale

Il 2020 si è chiuso con una flessione del volume delle compravendite (-7,7% vs 2019) di gran lunga inferiore alle previsioni iniziali.
Le ragioni stanno nel dinamismo registrato fuori dai maggiori centri urbani, con i mercati secondari che hanno garantito una maggiore tenuta rispetto ai grandi centri urbani.
A favorire la capacità di tenuta del livello degli scambi è stato sia l’atteggiamento degli operatori economici che quello degli istituti di credito.

Mercato non residenziale

Continua a rappresentare la componente più debole del mercato (uffici –10,5% vs 2019, negozi -14,4% vs 2019), sebbene, come per il mercato residenziale, il calo degli scambi del secondo semestre sia stato meno negativo rispetto al primo. Un importante attivatore di mercato è risultato il settore dei magazzini (oltre il 50% del mercato non residenziale al dettaglio). Le quotazioni si confermano in calo più nelle grandi città che nelle città intermedie.  

Previsioni

Per il prossimo triennio è attesa un’evoluzione altalenante del mercato, con:

  • una maggior vivacità del settore residenziale (con un 2021 a +5% vs 2020) e un ritorno a livelli di attività pre-Covid per il 2023
  • un’elevata eterogeneità di andamento del mercato nelle città monitorate dall’Osservatorio Immobiliare di Nomisma 
  • riduzioni maggiori e più durature dei valori per gli immobili d’impresa.

Mercato degli investitori professionali (corporate) e previsioni

Il mercato corporate italiano ha scontato nel 2020 una flessione de 28,4%, dovuta principalmente ai massicci disinvestimenti degli operatori stranieri, seppure con volumi che, nell’ultimo trimestre dell’anno, hanno parzialmente recuperato quanto perso nei primi mesi del 2020.

Tra gli asset alternativi elevato l’interesse per RSA e settore residenziale mentre il comparto alberghiero ha subito una forte penalizzazione.

Milano si conferma ancora una volta la città con maggiore appeal, nonostante il rallentamento registrato, con un focus sul segmento degli uffici, che continua a rappresentare la quota maggioritaria degli impieghi. 

Roma invece vive una situazione di crisi solo in parte legata al deterioramento congiunturale, con un’offerta di spazi direzionali di mediocre qualità (elemento che ostacolerò la ripresa) e il mercato alberghiero in forte affanno.

Si attende una lenta risalita degli investimenti, che non potrà però prescindere dal ritorno di investitori stranieri, che attualmente sembrano privilegiare posizioni attendiste, in attesa di occasioni speculative.



Per maggiori dettagli, consulta l’analisi completa dedicata a “La congiuntura di inizio 2021”, disponibile nella sezione Ulteriori approfondimenti.

Dati Nomisma  – Aprile 2021